di Giorgio Vulcano


Gli scatti di Giordano e Valente sono il riflesso di una personalissima sperimentazione tecnica e contenutistica; agiscono sul profondo e palesano i moti interiori più reconditi. I soggetti sono colti nelle realtà più autentiche, in momenti che sfuggono anche all'occhio dell'osservatore più attento. Fotografie come pagine di un diario, piacevolmente condiviso e oniricamente filtrato dallo sguardo di idilliaci sognatori.
di Giorgio Vulcano
Sarebbe facile definire questa mostra di Massimo Giordano e Lisandra Valente una ricerca di luci e ombre dove si intravede e si percepisce l’inquietudine che solo l’enigma può dare. Sono opere che fanno parte di un ciclo molto complesso, sulla pulita semplicità degli elementi e delle forme, senza orpelli. C’è spesso nelle loro foto, una sorta di piccolo fantasma che vaga come uno spirito irrequieto, aereo, fluttuante, libero nelle sue forme leggere, che sta sempre in agguato pronto a sorprenderti quando ti sembra di avere colto il senso compiuto dell’opera. Ed è lì, in questo vantaggio che dà l’immaginazione e nella capacità di penetrare attraverso le altre cose che sta il fascino seduttivo di questi lavori.
C'è spesso nelle loro foto, una sorta di piccolo fantasma che vaga come uno spirito irrequieto, aereo, fluttuante, libero nelle sue forme leggere, che sta sempre in agguato pronto a sorprenderti quando ti sembra di avere colto il senso compiuto dell'opera.
Due personalità e due stili diversi, uniti in questa preziosa mostra dal titolo "uno sguardo oltre" dove poesia e bellezza vengono interpretate in modo molto diverso e personale.